Breviter 2020 #04 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Solo il mimo canta al limitare del bosco di Walter Tevis In genere non apprezzo i romanzi di fantascienza e quelli distopici. Il problema, il mio almeno, non sta tanto nella sospensione dell’incredulità, evidentemente indispensabile quando si affrontino testi di questo tipo, quanto piuttosto nella noia che provo quando, probabilmente con l’intento di rendere più plausibile la narrazione, l’Autore di turno inizia a descrivere nel dettaglio il modo in cui questi mondi futuri e cupi funzionano. Questo, oltre a rendere macchinoso il racconto, spesso e volentieri conduce ad aporie o…Continua la lettura di Breviter 2020 #04 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

“Magic Kingdom” di Stanley Elkin

È possibile raccontare la malattia, il dolore e, addirittura, la morte di un bambino in maniera sfacciatamente incurante di qualsiasi preoccupazione per il politically correct, tenendosi alla larga dai trabocchetti della retorica e dalle lacrimose trappole dell’emotività e, nonostante tutto, scrivere un gran libro? Dopo aver letto questo romanzo so che la risposta è: sì. Per riuscire in quest’impresa, apparentemente impossibile, Elkin non si è preoccupato minimamente di descrivere episodi e situazioni imbarazzanti, quando non francamente sgradevoli, perché sapeva bene (soffriva di sclerosi multipla) che per narrare onestamente il dolore, la…Continua la lettura di “Magic Kingdom” di Stanley Elkin

Breviter 2017 #05 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Questa volta è la mia storia di Neil Simon Francamente dalla penna che ha scritto alcune delle più esilaranti commedie di Broadway, basti citare “A piedi nudi nel parco” e “La strana coppia”, mi aspettavo una lettura più interessante e, soprattutto, divertente. Confesso invece che all’ennesima dettagliata descrizione del travaglio legato alla creazione di un copione teatrale, ho cominciato ad annoiarmi. Non mancano aneddoti gustosi, anche se spesso si riferiscono a nomi poco noti al di fuori del mondo dello spettacolo statunitense, ma se l’Autore avesse applicato a questo libro…Continua la lettura di Breviter 2017 #05 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

“Come diventare se stessi: David Foster Wallace si racconta” di David Lipsky

  Una premessa È la prima volta che scrivo qualcosa su David Foster Wallace. Quando, ormai un anno fa, ho terminato la lettura di Infinite Jest, mi sembrava di avere, per dirla alla Snoopy, la mente “rutilante” di tanti progetti che invece, a parte questo errata-corrige, sono ancora appena abbozzati. Nonostante i due mesi di immersione totale in quell’opera, infatti, sono uscito dal libro con molte più domande di quando ci ero entrato e con la certezza di doverlo leggere una seconda volta, e forse anche una terza, per poter…Continua la lettura di “Come diventare se stessi: David Foster Wallace si racconta” di David Lipsky