“Un’Odissea” di Daniel Mendelsohn

Una sera di gennaio di qualche anno fa, poco prima che iniziasse il semestre nel quale avrei tenuto un seminario sull’Odissea per gli studenti del primo anno, mio padre, ricercatore scientifico in pensione allora ottantunenne, mi chiese […] di seguire il mio corso, e io gli dissi di sì. Prendendo spunto da questo seminario (e dalla successiva crociera nel Mediterraneo a tema: Sulle tracce dell’Odissea), Mendelsohn costruisce un racconto che riconosce due centri di gravità: l’analisi del testo omerico e, in particolare, della figura di Odisseo, e un memoir familiare…Continua la lettura di “Un’Odissea” di Daniel Mendelsohn

“La fine dei vecchi tempi” di Vladislav Vancura

Einaudi, nella splendida collana Letture, pubblica per la prima volta in Italia un testo del 1934 dello scrittore cecoslovacco Vladislav Vančura, esponente dell’avanguardia letteraria praghese fucilato dai nazisti nel 1942. La storia racconta della vita di Josef Stoklasa, reggente del castello di Kratochvíle, e della piccola e bislacca comunità che lo circonda, al cui interno spicca Bernard Spera, bibliotecario del castello, nonché voce narrante dell’opera. L’esistenza piuttosto tranquilla e sonnacchiosa di questo microcosmo, viene improvvisamente sconvolta dall’apparizione del principe Megalrogov, la cui comparsa sembra portare alla luce la mediocrità dei caratteri e l’ipocrisia…Continua la lettura di “La fine dei vecchi tempi” di Vladislav Vancura

“kaddish.com” di Nathan Englander

Un libro soltanto discreto, macchiato com’è da qualche furbizia e forzatura di troppo. Ho trovato particolarmente irritante, al limite della rottura del patto narrativo fra scrittore e lettore, quell’improvviso salto temporale di vent’anni che trasforma ex abrupto Larry, un ebreo americano scapestrato, gaudente e non osservante (insomma la classica pecora nera della famiglia), nell’ultraortodosso Reb Shuli: un salto che assomiglia troppo a una comoda scorciatoia per non essere giudicato negativamente. Alla fine, nonostante la visione di due serie ambientate nel mondo dell’ortodossia ebraica (mi riferisco a Unorthodox e Shtisel) mi abbia aiutato…Continua la lettura di “kaddish.com” di Nathan Englander

“Il silenzio” di Don DeLillo

Un libro davvero modesto. Partendo da una idea debole e neanche troppo originale, DeLillo sviluppa un intreccio ancor più debole, popolandolo di personaggi-monadi che si muovono artificiosamente come all’interno di un palcoscenico teatrale, interagendo fra loro in maniera meccanica e per nulla convincente, con dialoghi di una piattezza sorprendente. Altrettanto debole, e ambiguo, il finale.  Lo scialbo manifesto di un utopistico misoneismo, a voler esser clementi. Più probabilmente un passo falso che DeLillo avrebbe potuto risparmiare a se stesso e ai suoi lettori. E su questo non ho altro da dire. #fallabreve: Un…Continua la lettura di “Il silenzio” di Don DeLillo

Quel che penso di… Sally Rooney

“Poi un giorno mi spiegate questa cosa dello hype, che se di un libro si parla bene in tutto il mondo c’è senz’altro qualcosa sotto ;)”(@Einaudieditore su Twitter a proposito di Persone normali)   Parlarne fra amici La prima parte del romanzo, emotivamente più asciutta e misurata, risulta la più riuscita, mentre la seconda, focalizzata sulla liaison fra Frances e Nick, vira a tratti su registri quasi da romanzetto rosa e comunque risente di una sovrabbondanza di elementi (la malattia, i problemi economici, il ruolo del padre, il ménage à…Continua la lettura di Quel che penso di… Sally Rooney