“Evgenij Onegin” di Aleksandr Puškin

Se c’è un’opera che andrebbe letta in originale, questa è l’Onegin. La sua struttura di romanzo in versi, infatti, rappresenta un’aporia per il traduttore che, qualunque scelta faccia, dovrà confrontarsi con una certa quota di fallimento. C’è chi, come Nabokov, nella sua traduzione inglese, di fronte alla scelta tra “rima e ragione” ha “scelto la ragione”, sacrificando tutto “alla fedeltà della traduzione […]: eleganza, eufonia, chiarezza, buon gusto, uso moderno della lingua e persino grammatica”[1], con il risultato di produrre un’opera di quattro volumi e oltre duemila pagine (per tre…Continua la lettura di “Evgenij Onegin” di Aleksandr Puškin