“kaddish.com” di Nathan Englander

Un libro soltanto discreto, macchiato com’è da qualche furbizia e forzatura di troppo. Ho trovato particolarmente irritante, al limite della rottura del patto narrativo fra scrittore e lettore, quell’improvviso salto temporale di vent’anni che trasforma ex abrupto Larry, un ebreo americano scapestrato, gaudente e non osservante (insomma la classica pecora nera della famiglia), nell’ultraortodosso Reb Shuli: un salto che assomiglia troppo a una comoda scorciatoia per non essere giudicato negativamente. Alla fine, nonostante la visione di due serie ambientate nel mondo dell’ortodossia ebraica (mi riferisco a Unorthodox e Shtisel) mi abbia aiutato non poco nella comprensione di alcune situazioni, altrimenti assurde ai miei occhi di laico, l’impressione è che in questo romanzo molto, troppo, rimanga abbozzato sullo sfondo o, peggio, non detto. Peccato, perché in Di cosa parliamo quando parliamo di Anne Frank, Englander aveva dato ben altra prova del proprio talento.

E su questo non ho altro da dire.

kaddish.com di Nathan Englander
Titolo originale: kaddish.com
Einaudi, 2020 (2019)
Traduzione di Silvia Pareschi
pp. 197
La mia valutazione su Goodreads: