“Europa 33” di Georges Simenon

Il volume raccoglie quattro reportage che Simenon pubblicò tra il ’33 e il ’34. Se i primi tre sono abbastanza interessanti e, com’era lecito aspettarsi, scritti con stile impeccabile (I grandi alberghi europei, in particolare, sembra un canovaccio di appunti per un giallo dell’amato Maigret), è con l’ultimo, Popoli che hanno fame, che il livello qualitativo si alza, e di molto. In questo racconto del suo viaggio nell’est europeo, allora quasi  inaccessibile, descrivendo la miseria e l’estrema indigenza di cui fu testimone diretto, Simenon mette da parte le vesti un po’ asettiche dell’osservatore per regalarci il toccante ritratto di un’umanità derelitta, incolpevole e senza speranza. Un solo appunto, già fatto a proposito de Il Mediterraneo in barca: l’apparato iconografico meriterebbe una migliore qualità fotografica e delle didascalie che consentano al lettore di contestualizzare le immagini.

E su questo non ho altro da dire.

Europa 33 di Georges Simenon
Adelphi, 2020 (1933, 1934)
Traduzione di Federica e Lorenza Di Lella
pp. 377
La mia valutazione su Goodreads: