Il mar delle blatte e Le labrene di Tommaso Landolfi
Quando Landolfi sposa un registro troppo virato sui toni del grottesco, produce risultati a mio avviso discutibili. Quando invece riesce a restare in perfetto equilibrio su quel bordo, come nella raccolta Le labrene, il risultato è notevole e lascia a bocca aperta il lettore di fronte alla l’incredibile e sulfurea qualità della scrittura.
Il mar delle blatte di Tommaso Landolfi |
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Le labrene di Tommaso Landolfi |
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Sylvia di Leonard Michaels
Con uno stile stringato e di rara intensità a un tempo, Michaels racconta il suo drammatico matrimonio con Sylvia Bloch riuscendo, nonostante l’inevitabile coinvolgimento emotivo, a mantenere quella distanza minima necessaria dalle vicende che gli consente di ottenere un risultato letterariamente eccellente. L’Autore racconta la storia di questo amore malato e maledetto punteggiandola con frammenti del suo diario, quasi a voler fornire al lettore le evidenze documentali di una quotidianità assurda e infernale, di un vortice di impotenza e di rabbia che trascinò due vite in un abisso di dolore inemendabile.
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#fallabreve: Due cuori e un mattatoio. |
L’angoscia di re Salomone di Romain Gary
Un libro affatto mediocre che, retrospettivamente, proietta qualche ombra anche su La vita davanti a sé, a cui lo legano fin troppe somiglianze: la voce, che sembra infatti quella di un Momò di vent’anni più vecchio, gli ammiccamenti, i trucchetti (comprese le sgrammaticature del protagonista) e, in fondo, i temi: su tutti il difficile confronto con la vecchiaia e la solitudine. Una storia traballante, stiracchiata all’inverosimile, tanto mestiere ma, alla fine, risultato davvero modesto.
L’angoscia di re Salomone di Romain Gary |
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I Melrose di Edward St. Aubyn
Se la storia con cui St. Aubyn ammorba i lettori per ben cinque tomi, e oltre novecento pagine, fosse stata condensata in duecento, forse staremmo parlando di un gran libro. Purtroppo l’Autore ha scelto di non risparmiarci nulla del suo faticoso percorso di riscatto da una famiglia orrenda e dalla sua dipendenza da droghe e alcol. Paradossalmente, però, l’unico personaggio di cui rimane traccia nella memoria, è il peggiore e il più laido di tutti: il padre. Non so fino a che punto St. Aubyn ne sarebbe contento.
E su questo non ho altro da dire.
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I Melrose di Edward St. Aubyn #1 – Non importa
#3 – Speranza
#4 – Latte materno
#5 – Lieto fine |