Breviter 2021 #03 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Una segreta complicità di Emil M. Cioran e Mircea Eliade

Una raccolta di 146 lettere che racconta un’amicizia durata oltre cinquant’anni, fatta di interessi comuni e di contrasti, caratteriali e filosofici, nutrita dalla comune esperienza dell’esilio da una Romania che, pur rivelandosi più matrigna che madre, rimase sempre fonte di ricordi, nostalgie e legami. Un epistolario che porta alla luce la dimensione più quotidiana dei due intellettuali, quella più umana, fatta anche di problemi economici e di salute. Dimensione che, soprattutto per chi, come il sottoscritto, abbia conosciuto e amato Cioran per le sue opere piene di sulfureo disincanto e di una lucidità quasi incompatibile con la vita, è probabilmente inaspettata e, almeno in parte, sorprendente.

Una segreta complicità di Emil M. Cioran e Mircea Eliade
Adelphi, 2019
Traduzione di Massimo Carloni e Horia Cornelius Cicortas
pp. 299
La mia valutazione su Goodreads:

 

La verità su Marie di Jean-Philippe Toussaint

È il terzo volume di una tetralogia dedicata al personaggio di Marie Madeleine Marguerite de Montalte (composta anche da: Fare l’amore, 2003; Fuggire, 2007; Nudo, 2013 inedito in Italia),  tetralogia da cui è stata tratta una pièce, andata in scena nel 2016. Un romanzo davvero strano, dalla trama quasi inesistente eppure sviluppata con una scrittura elegante, ipnotica, che dilata episodi apparentemente non funzionali all’intreccio, incurante di qualsiasi “regola” narrativa.

Che dire, talvolta capita di imbattersi in libri che si apprezzano senza che si riesca a spiegarne compiutamente il perchè: per me questo è uno di quei libri.

La verità su Marie di Jean-Philippe Toussaint
Titolo originale: La verité sur Marie
Barbès Editore, 2011 (2009)
Traduzione di Federica e Lorenza Di Lella
pp. 184
La mia valutazione su Goodreads:

 

Le particelle elementari di Michel Houellebecq

Un romanzo dall’impianto strutturale molto interessante che, alla trama dell’intreccio narrativo vero e proprio, alterna un ordito ricco di elementi di analisi politica, sociale, economica e scientifica, impianto che giustifica una linea temporale frammentata, che però non disturba la fluidità della lettura.

Il suo principale limite, a mio avviso, sta nel fatto che l’idea di fondo, direi quasi la tesi, su cui si regge, più che emergere in maniera naturale dal racconto, sembra piegarlo quasi forzatamente alle sue esigenze. A questo si aggiunga una certa stucchevolezza legata all’ostentazione ripetuta, talvolta al limite della gratuità, di una carnalità e di una sessualità meccaniche e crude, usate come puri elementi di arredo.

Insomma un libro interessante, ma non del tutto riuscito.

#fallabreve: Sei solo genetica e genitali! Genetica e genitali! Solo genetica e genitali!
Le particelle elementari di Michel Houellebecq
Titolo originale: Les particules elementaires
Bompiani, 1999 (1998)
Traduzione di Sergio Claudio Perroni
pp. 337
La mia valutazione su Goodreads:

 

Il ventre di Parigi e L’Assommoir di Émile Zola

Siamo di fronte a due poderosi affreschi, in cui il talento di Zola dà prova di indubbie capacità virtuosistiche.

Ne Il ventre di Parigi, le vicende dei protagonisti sono quasi relegate  in secondo piano dall’ardore tassonomico dell’Autore che, pur lasciando a bocca aperta per la sua acribia, esercita a mio avviso un certo detrimento sull’equilibrio complessivo e sulla gradevolezza della lettura.

Ne L’Assommoir, invece, i personaggi sembrano consumare le loro povere esistenze all’interno di una serie di gironi infernali. Non esiste redenzione possibile per gli ultimi nell’universo di Zola: anche quando la fortuna sembra arridergli, si ha costantemente la sensazione di un imminente disastro, che puntualmente si verifica, quasi fossero su un piano inclinato destinato a condurli all’inevitabile fallimento. Questo introduce nell’opera un elemento meccanico, quasi deterministico, che non ammette riscatto e che, alla lunga, può avere un effetto di tediosa prevedibilità, specie quando manchi l’intensità quasi epica che può riscontrarsi, ad esempio, in Germinale.

Lungi da me mettere in discussione il valore di Zola, tuttavia ritengo che la sua poetica risenta troppo di un intento programmatico, direi quasi didascalico, che lo trasforma in un demiurgo che si accanisce sulle proprie creature, considerandole meri elementi di una equazione la cui soluzione gli è nota ex ante.

#fallabreve: La classe operaia non va in paradiso. Mai.

Il ventre di Parigi di Émile Zola
Titolo originale: Le ventre de Paris
Garzanti, 1975 (1873)
Traduzione di Maria Teresa Nessi
pp. 309
La mia valutazione su Goodreads:


L’Assommoir di Émile Zola
Titolo originale: L’Assommoir
Garzanti, 1992 (1877)
Traduzione di Ferdinando Bruno
pp. 561
La mia valutazione su Goodreads:

 

Antologia del ritratto di Emil M. Cioran

Cioran amava molto i moralisti e i ritratti contenuti nelle loro opere, tanto da raccogliere in questa antologia quelli che, a suo avviso, sono i migliori esempi del genere. Non ho motivi per dubitare del gusto di Cioran e, non essendo un appassionato del genere, neanche per mettere in discussione le sue scelte. Essendo, però, molto meno colto, intelligente e raffinato di lui, posso dire che questa lettura mi ha lasciato davvero poco, e annoiato abbastanza.

Antologia del ritratto a cura di Emil M. Cioran
Titolo originale: Anthologie du portrait
Adelphi, 2017
Traduzione di Giovanni Mariotti, Giancarlo Maggiulli e Andrea Rigoni
pp. 309
La mia valutazione su Goodreads:

 

Jules e Jim di Henri-Pierre Roché

So di sfidare l’accusa di lesa maestà, ma ho trovato questo libro espressione di una morale volubile ed estetizzante, la storia di una donna evidentemente disturbata e di due nullafacenti avvizziti e senza nerbo, in più raccontata con una scrittura piatta, senza stile, elementare. Insomma, un discreto esercizio di onanismo mentale.

E su questo non ho altro da dire.

Jules e Jim di Henri-Pierre Roché
Titolo originale: Jules et Jim
Mondadori, 1965 (1953)
Traduzione di Mariagloria Sears
pp. 201