“Amori” di Carlo Dossi

Dossi, con una lingua ricercata, al limite dell’affettazione, allestisce una galleria di omaggi alle donne, reali o immaginarie, che ha amato nel corso della sua vita. Si tratta di amori quasi sempre platonici, oggetto di   emozioni sincere ma composte, perché rivolte a qualcuno (o qualcosa) che ormai da tempo ha lasciato il cuore per abitare la memoria. Un raffinatissimo esercizio di stile in cui, però, il diletto intellettuale è di molto superiore a quello, per così dire, emotivo o sentimentale. Un documento letterariamente interessante ma destinato, temo, a coprirsi di polvere, incapace com’è di parlare con voce convincente al lettore di oggi (e forse anche a quello di ieri). Pur avvolti dalla piacevole carezza di una sintassi raffinata e di un lessico elegante e desueto, infatti, si resta freddi spettatori di una messinscena che non riesce a suscitare partecipazione. Nota di merito per la splendida edizione a cura di Dante Isella che riprende la copertina e i fregi di Luigi Conconi che accompagnavano la finta edizione giapponese del 1887.

E su questo non ho altro da dire.

Amori di Carlo Dossi
Adelphi, 1977 (1887)
pp.220
La mia valutazione su Goodreads: