“Il paradiso degli animali” di David James Poissant

Sedici racconti che indagano quella distorsione dello spazio-tempo in cui il dolore precipita le nostre esistenze, quella particolare dimensione, assolutamente incomunicabile agli altri, in cui logica e razionalità, pur non cessando di esistere, si slabbrano, cambiano polarità, dando un significato “altro” all’ordinario, trasfigurando la realtà e noi con lei.

Una scrittura sorprendentemente matura e convincente quella di Poissant, specie considerando che al momento della pubblicazione aveva una trentina d’anni. Una maturità che gli consente di affrontare in maniera intensa ed efficace temi davvero ardui, con una sobrietà che non è espressione di freddezza o distacco ma, semplicemente, di profonda umanità e rispetto. Non c’è alcun intento catartico nei suoi racconti, nessuna scorciatoia trascendente che provi a dare un senso a eventi umanamente inaccettabili, anche se non credere nell’aldilà è difficile, perché “sbarazzarsi dell’inferno” significa “rifiutare anche il paradiso”. I protagonisti delle sue storie sono frastornati, confusi, spaventati, soli, anche quando vicino hanno un genitore, un fratello, un marito, una moglie.

È proprio nella descrizione di questa solitudine devastante, oltre che delle dinamiche distruttive ed egoistiche che ne derivano, che Poissant raggiunge livelli di eccellenza. Provate a leggere “La geometria della disperazione – I. Diagramma di Venn”, la storia di una coppia annichilita dalla morte improvvisa del figlio neonato in culla (“non puoi fuggire da quello che è successo semplicemente andandotene di casa” dice Lisa a Richard: “L’unica cosa da cui fuggi se te ne vai, sono io”), oppure il diario lucido e disperato di “Come aiutare tuo marito a morire” (“Nulla di quello che dici renderà la cosa sacra. Qualsiasi parola tu voglia dirgli prima che muoia è solo per te”), e sono certo che mi darete ragione.

Se proprio volessi trovare un difetto, potrei dire che non mi hanno del tutto convinto i due racconti più brevi della raccolta (“KO” e “Il bambino che brilla”), in cui mi sembra di aver colto una nota di compiaciuto, ed evitabile, virtuosismo. Ma si tratta di un neo davvero trascurabile e che non muta affatto il giudizio complessivo sull’opera: semplicemente bellissima.

E su questo non ho altro da dire.

 

#fallabreve:: “La natura è un cazzo di mostro”. Anche la vita, a volte.

“Il paradiso degli animali” di David James Poissant
Titolo originale: The Heaven of Animals
Enne Enne Editore, 2015 (2014)
Traduzione di Gioia Guerzoni
pp. 304
€ 17,00 (eBook € 8,99)

La mia valutazione su Goodreads:

 


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