#fallabreve: la storia (breve anch’essa)

L’idea di questo articolo me l’ha data @emanuelesecco che, il 4 settembre scorso, ha inviato questo tweet all’account @FallaBreve:

«Siccome nella tesi che sto scrivendo voglio inserire questo profilo, mi chiedevo quando fosse stato creato»

@FallaBreve in una tesi di laurea? Incredibile! Confesso di essere rimasto sorpreso e lusingato dalla cosa e ho così risposto:

«Perbacco! Non ricordo quando è stato creato l’account, che attualmente è di fatto inattivo. Controllo»

cindggP1Insomma, la cosa mi ha fatto pensare che la breve (ma intensa) esperienza di questo hashtag meritava di essere ricordata.

Non era una notte buia e tempestosa, ma un martedì pomeriggio, per la precisione il ventotto gennaio del 2014. Il sottoscritto (neofita di Twitter), l’acribico @HoldenCompany e il collezionista di lauree inutili @bloggoergosum, stavamo cinguettando del più e del meno quando, non ricordo chi fra i miei due sodali (Holdo sicuramente lo ricorda), lanciò un link a un post del dieci aprile 2013 del blog chiusoperkindle (all’epoca curato da Massimiliano Timpano, coautore del libro omonimo e vera primula rossa di Twitter: ultimo account conosciuto @Librajozov), che recitava:

«Ma come fanno quelli che travagghiano in libreria a tenere un blog? Non tinimo mai tempo pi scrivire!
Oggi, per esempio, ne abbiamo tanno pi’ scriviri un classico in 5 secondi:
“‘Sta cazzo de Balena”.
Sinossi breve di Moby Dick di Herman Melville»

Com’è, come non è (erano anni che sognavo di scriverlo!), dalle menti malate della suddetta triade di scansafatiche, prese rapidamente forma l’idea di lanciare un hashtag con cui giocare a sintetizzare la trama di (qualsiasi) libro. Fu Bloggo a dargli il nome che conoscete e a sintetizzarne le regole (non lo facciamo mica studiare a vuoto!):

1. Prendi un’opera letta
2. Scrivi un sunto icastico
3. Twitta con #fallabreve

Nel giro di poche ore, prendendoci completamente alla sprovvista, #fallabreve divenne un piccolo fenomeno virale. Fu così creato in fretta e furia l’account Twitter, più che altro per evitare che lo facesse qualcun altro, e per qualche giorno assistemmo a una vera e propria gara a chi riusciva a creare il tweet più divertente ed efficace. Una gara combattuta a colpi di calembour, freddure, incroci con citazioni cinematografiche o musicali, oppure veri e propri paradossi.

Insomma, fu un periodo breve ma davvero molto divertente. Un periodo di cui non sarebbe rimasta memoria alcuna se non fosse stato per la preveggenza e la gentilezza di @Atrapurpurea (che ringrazio anche a nome degli altri due scellerati e che, se non ricordo male, elaborò anche il logo dell’account) che raccolse, a suo insindacabile giudizio, i #fallabreve più belli e divertenti, in una serie di Tweetbook e in due Antologie, che trovate di seguito e che, se volete, potete scaricare.

Mi è sembrato giusto dedicare a quella esperienza uno spazio sul blog. Chi c’era potrà così rivivere un momento tutto sommato piuttosto ingenuo in cui i libri non erano ancora “carne da hashtag”. Chi non c’era potrà, spero, divertirsi  e capire, una buona volta, perchè tutte le mie recensioni si chiudono con un #fallabreve: c’è gente che non ci dormiva la notte!

 

I tweetbook di #fallabreve

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Le antologie di #fallabreve

Antologia_01#fallabreve

Antologia_02#fallabreve