Alla ricerca del tempo #03

Il tempo “dentro” di noi: Mind Time di Benjamin Libet Nel suo saggio Libet tenta di “gettare un ponte sull’abisso che separa il ‘fisico’ (il cervello) dal ‘mentale’ (le nostre esperienze soggettive)”, studiando “come possono le attività fisiche delle cellule nervose del cervello produrre fenomeni di esperienza soggettiva conscia, fenomeni non fisici”. Nel farlo, l’Autore si sofferma su alcuni risultati sperimentali che, per certi versi, appaiono sorprendenti, quando non controintuitivi, arrivando anche, come vedremo, a mettere in discussione l’espressione del libero arbitrio. Il primo riguarda la correlazione fra stimolo, reazione…Continua la lettura di Alla ricerca del tempo #03

Alla ricerca del tempo #02

Il tempo “fuori” e “dentro” di noi: Il tuo cervello è una macchina del tempo di Dean Buonomano Se Rovelli ha analizzato il tempo dal punto di vista pressoché esclusivo della fisica, Buonomano si interroga sui legami fra quel tipo di tempo e quello delle neuroscienze: il tempo come viene percepito dal nostro cervello. L’approccio di Buonomano è avvincente: “la nostra capacità di dare risposta alle domande che riguardano il tempo è limitata dalla natura dell’organo che le pone”, e “le nostre intuizioni e le nostre teorie intorno al tempo ci…Continua la lettura di Alla ricerca del tempo #02

Alla ricerca del tempo #01

Il tempo “fuori” di noi: L’ordine del tempo di Carlo Rovelli Il testo riprende e amplia la sesta delle Sette brevi lezioni di fisica e si divide in tre parti. Nella prima, Rovelli riassume “quello che ha compreso del tempo la fisica moderna”. Scopriamo, così, che quelli che credevamo essere “gli aspetti caratteristici del tempo” si sono rivelati, nella migliore delle ipotesi, delle pallide approssimazioni. Il “racconto di questo sfaldarsi del tempo” inizia con la teoria della relatività generale che elimina d’emblée l’unicità del tempo, che noi, comuni mortali, davamo…Continua la lettura di Alla ricerca del tempo #01

Breviter proustiano #03

Proust era un neuroscienziato di Jonah Lehrer Nel Preludio, l’Autore dice che il libro “narra di alcuni artisti che anticiparono le scoperte dei neuroscienziati: scrittori, pittori e compositori che scoprirono verità sulla mente umana – verità reali, tangibili – che la scienza solo oggi sta riscoprendo. La loro immaginazione ha predetto fatti del futuro”. Nello specifico, secondo Lehrer, Proust “intuì molte cose circa la struttura del nostro cervello”, in particolare l’eccezionale importanza che hanno per la memoria l’olfatto e il gusto. Le neuroscienze hanno infatti dimostrato che l’olfatto e il gusto…Continua la lettura di Breviter proustiano #03

Breviter proustiano #02

Proust e Baudelaire di Walter Benjamin Nel mio percorso di approfondimento critico su Proust, ho acquistato quest’opera invogliato dal titolo e dall’importanza dell’Autore. Sono quindi rimasto abbastanza sconcertato nel constatare che su duecentosettanta pagine, al netto di introduzione, note e apparati, quelle dedicate al Sommo non arrivano a venti. Secondo Benjamin i volumi che compongono la Recherche “sono il frutto di una sintesi inconcepibile, in cui l’immergersi del mistico, l’abilità del prosatore, la verve del satirico, il sapere dell’erudito e l’ossessione del monomane confluiscono in un’opera autobiografica”, l’opera “della memoria spontanea, in cui…Continua la lettura di Breviter proustiano #02

Breviter proustiano #01

Proust di Giacomo Debenedetti Il libro, nato da un progetto di Mario Lavagetto (cui si deve anche una mirabile introduzione, che da sola varrebbe l’acquisto), raccoglie diciotto saggi del grande critico, in parte postumi e con qualche inedito.Anche se non tutti sono perfettamente compiuti, ed è comprensibile visto che alcuni sono abbozzi per i suoi corsi universitari, i testi contenuti nel volume sono fondamentali per chi voglia approfondire l’universo narrativo rappresentato dalla Recherche. A tal proposito, è bene ricordare che l’incontro con Proust di Debenedetti fu per quest’ultimo talmente fatale da…Continua la lettura di Breviter proustiano #01

Quel che penso di… KOK (Karl Ove Knausgård – “La mia lotta”)

I fatti qui raccontati sono veri, almeno nella misura in cui possono esserlo i ricordi. (Azour Nafisi, Leggere Lolita a Teheran) Premessa Nel settembre del 2010 uscì, per i tipi di Ponte alle Grazie e l’eccellente traduzione di Lisa Raspanti, il primo volume di sei de La mia lotta, opera di Karl Ove Knausgård (KOK per gli amici), uno sconosciuto autore norvegese, immediatamente paragonata, sia pur con qualche distinguo, alla Recherche del Sommo. Nel luglio del 2011 fu pubblicato il secondo volume, ma le vendite non dovettero essere sufficienti per consentire…Continua la lettura di Quel che penso di… KOK (Karl Ove Knausgård – “La mia lotta”)

Insalata russa

  I russi sono matti di Paolo Nori Già dal sottotitolo, Corso sintetico di letteratura russa 1820-1991, si capisce che siamo di fronte a un’opera piuttosto bislacca, composta di brevi (talvolta brevissimi) capitoli in cui l’Autore, più che esporre le sue opinioni critiche sugli autori e le opere trattati, segue un personalissimo fil rouge fatto di suggestioni, impressioni, immagini e cenni autobiografici che, almeno nella prima parte, tocca tre temi principali: il potere, l’amore e la vita quotidiana. Ciò che maggiormente caratterizza l’opera è il tono scanzonato della voce narrante dietro il…Continua la lettura di Insalata russa

“Lincoln nel Bardo” di George Saunders

Partendo da un avvenimento storico, la morte di Willie, il figlio undicenne di Abraham Lincoln, Saunders sviluppa una riflessione sulla vita e su quello che c’è dopo. Prendendo a prestito il Bardo dal Libro tibetano dei morti, trasforma quello che nella dottrina buddista è un luogo intermedio tra la morte e la rinascita in un limbo inquietante, abitato da anime che, per qualche motivo, rifiutano l’idea di appartenere a dei morti e non intendono lasciare questo mondo. Accanto a questa linea narrativa finzionale, Saunders ne compone una seconda, costruita con…Continua la lettura di “Lincoln nel Bardo” di George Saunders

“Un’Odissea” di Daniel Mendelsohn

Una sera di gennaio di qualche anno fa, poco prima che iniziasse il semestre nel quale avrei tenuto un seminario sull’Odissea per gli studenti del primo anno, mio padre, ricercatore scientifico in pensione allora ottantunenne, mi chiese […] di seguire il mio corso, e io gli dissi di sì. Prendendo spunto da questo seminario (e dalla successiva crociera nel Mediterraneo a tema: Sulle tracce dell’Odissea), Mendelsohn costruisce un racconto che riconosce due centri di gravità: l’analisi del testo omerico e, in particolare, della figura di Odisseo, e un memoir familiare…Continua la lettura di “Un’Odissea” di Daniel Mendelsohn

“Berlino. Ultimo atto” di Heinz Rein

Berlino. Ultimo atto è un romanzo che fu pubblicato a puntate fra la fine del 1946 e l’inizio del 1947 e che racconta le ultime tre settimane che precedettero la resa della capitale del Reich. Nel tentativo di comprendere come si potè arrivare alla devastazione morale e materiale prodotta da quel nefando esperimento sociopolitico che fu il nazismo, Rein non sembra però in grado di andare oltre un didascalismo piuttosto ingenuo nella sua meccanicità quasi deterministica. La scrittura, che già non brilla per gradevolezza e fluidità, oscilla dai toni da volantino propagandistico…Continua la lettura di “Berlino. Ultimo atto” di Heinz Rein

“Gogol’ a Roma” di Tommaso Landolfi

Landolfi è troppo Landolfi per fare il critico letterario. Intendo dire che mi sembra gli manchi la necessaria attitudine a mettersi al servizio dell’opera di cui parla e questo, fatalmente, si riflette in un difetto di profondità delle sue recensioni, almeno di quelle raccolte in questo volume e pubblicate sul Mondo fra il 1953 e il 1958. Si prenda, ad esempio, la velenosissima recensione del Nostro su L’innominabile, ultimo volume della celeberrima trilogia beckettiana. Immagino che chi non sopporta lo scrittore dublinese l’apprezzerà moltissimo, ma il punto mi sembra un altro e si…Continua la lettura di “Gogol’ a Roma” di Tommaso Landolfi

“La fine dei vecchi tempi” di Vladislav Vancura

Einaudi, nella splendida collana Letture, pubblica per la prima volta in Italia un testo del 1934 dello scrittore cecoslovacco Vladislav Vančura, esponente dell’avanguardia letteraria praghese fucilato dai nazisti nel 1942. La storia racconta della vita di Josef Stoklasa, reggente del castello di Kratochvíle, e della piccola e bislacca comunità che lo circonda, al cui interno spicca Bernard Spera, bibliotecario del castello, nonché voce narrante dell’opera. L’esistenza piuttosto tranquilla e sonnacchiosa di questo microcosmo, viene improvvisamente sconvolta dall’apparizione del principe Megalrogov, la cui comparsa sembra portare alla luce la mediocrità dei caratteri e l’ipocrisia…Continua la lettura di “La fine dei vecchi tempi” di Vladislav Vancura

“Intransigenze” di Vladimir Nabokov

Il volume, curato dallo stesso Nabokov, raccoglie un’ampia selezione di interviste ed è completato da alcune lettere a direttori di riviste e, infine, da qualche articolo, anche sull’entomologia, sua grande passione. Intervistare lo scrittore non era cosa semplice: il temerario doveva inviare le domande in anticipo, le risposte erano preparate in forma scritta e, comunque, Nabokov si riservava l’ultima parola prima della pubblicazione, per accertarsi che neanche una virgola delle sue parole fosse stata cambiata. Poiché alcune domande erano ricorrenti, è inevitabile che anche le risposte contengano qualche elemento di…Continua la lettura di “Intransigenze” di Vladimir Nabokov

“Amori” di Carlo Dossi

Dossi, con una lingua ricercata, al limite dell’affettazione, allestisce una galleria di omaggi alle donne, reali o immaginarie, che ha amato nel corso della sua vita. Si tratta di amori quasi sempre platonici, oggetto di   emozioni sincere ma composte, perché rivolte a qualcuno (o qualcosa) che ormai da tempo ha lasciato il cuore per abitare la memoria. Un raffinatissimo esercizio di stile in cui, però, il diletto intellettuale è di molto superiore a quello, per così dire, emotivo o sentimentale. Un documento letterariamente interessante ma destinato, temo, a coprirsi…Continua la lettura di “Amori” di Carlo Dossi

“Carteggio” Hermann Hesse e Thomas Mann

…mi piace vedere rispecchiato il nostro rapporto nell’incontro fra Joseph Knecht e il padre benedettino Jacobus del Giuoco delle perle di vetro, un incontro che non avrebbe potuto privarsi del “giuoco paziente e cortese di inchini che si svolge quando due santi o due principi della Chiesa s’incontrano” […]. Non potrei trovare definizione migliore per questo incantevole epistolario, che è proprio un “giuoco paziente e cortese di inchini” fra Thomas Mann (1875-1955, Nobel per la letteratura nel 1929) e Hermann Hesse (1877-1962, Nobel per la letteratura nel 1946). Questa raccolta…Continua la lettura di “Carteggio” Hermann Hesse e Thomas Mann

“Olocaustico” di Alberto Caviglia

Siamo di fronte a un romanzo che, a parte la presenza dei fantasmi di Philip Roth e Rabin (sic!), al netto del fatto che personalmente ritenga le storie ironico-distopiche sulla Shoah un genere profondamente stucchevole, e non considerando quello che ho pensato l’ennesima volta in cui Caviglia, che è anche un regista, dichiara che la storia che ci sta raccontando sarebbe stata più adatta a un film, ha anche dei difetti. Il primo è lo stile della narrazione. Partendo dal presupposto che il racconto delle vicende dell’ennesimo immaturo coglione avrebbe…Continua la lettura di “Olocaustico” di Alberto Caviglia

“Monsieur Proust” di Céleste Albaret

Tadié ha sicuramente ragione quando afferma che: “…nessuna biografia, nessun saggio critico è più commovente di Monsieur Proust…”[1]. È evidente che “commuovere” non dovrebbe essere l’obiettivo primario di una biografia (tantomeno di un saggio), ma al tempo stesso non si può non riconoscere che uno dei pregi principali di quest’opera stia proprio nella tenerezza, al limite della venerazione, con cui tratta del suo “oggetto”. Peraltro, quella di Céleste Albaret è una biografia davvero particolare, e non solo per la sua genesi[2], quanto perché può contare su un vantaggio affatto esclusivo…Continua la lettura di “Monsieur Proust” di Céleste Albaret

“Fata Morgana” di Gianni Celati

In questo libro, che si colloca a metà fra una fiaba e il resoconto di una spedizione etnografica, Celati ci racconta dell’immaginario popolo dei Gamuna, descrivendone le terre, la lingua e, soprattutto, i costumi davvero inconsueti. Con scrittura a tratti incantevole l’Autore, accompagnandoci alla scoperta delle bislacche abitudini di questa improbabile civiltà, sembra volerci suggerire, quasi in filigrana, una possibile e poetica alternativa al frenetico stile di vita che stritola le nostre esistenze, alternativa fondata sul capovolgimento del valore ontologico (e quindi anche estetico ed etico) tra il mondo come…Continua la lettura di “Fata Morgana” di Gianni Celati

“Europa 33” di Georges Simenon

Il volume raccoglie quattro reportage che Simenon pubblicò tra il ’33 e il ’34. Se i primi tre sono abbastanza interessanti e, com’era lecito aspettarsi, scritti con stile impeccabile (I grandi alberghi europei, in particolare, sembra un canovaccio di appunti per un giallo dell’amato Maigret), è con l’ultimo, Popoli che hanno fame, che il livello qualitativo si alza, e di molto. In questo racconto del suo viaggio nell’est europeo, allora quasi  inaccessibile, descrivendo la miseria e l’estrema indigenza di cui fu testimone diretto, Simenon mette da parte le vesti un…Continua la lettura di “Europa 33” di Georges Simenon

“Una banda di idioti” di John Kennedy Toole

Siamo di fronte a uno di quei casi in cui l’aura di culto che accompagna il libro mi pare influenzata, e non poco, sia dalla drammatica biografia dell’Autore che dalla tormentata storia editoriale dell’opera. Sarà un problema mio (non posso escludere di essere del tutto privo di senso dell’umorismo), ma la lettura di questo romanzo non mi ha strappato mai neanche l’ombra di un sorriso, un ghigno sardonico, una smorfia ironica. A me è parsa solo una storia scombiccherata e popolata da personaggi grotteschi e poco interessanti, e con un…Continua la lettura di “Una banda di idioti” di John Kennedy Toole

“Little Boy” di Lawrence Ferlinghetti

Pur avendo approcciato la lettura con tanta buona volontà, confesso che il mio giudizio finale su questo libro è rispettosamente, ma fermamente, negativo. Si fosse trattato di un romanzo coevo alla temperie della beat generation, avrebbe avuto almeno un valore documentale. Qui, però, stiamo parlando di un libro pubblicato nel 2019, in occasione del centesimo compleanno di Ferlinghetti: il discorso cambia e il giudizio pure. Mi riesce infatti difficile apprezzare oggi un’opera che si autodefinisce sperimentale solo per il fatto di simulare un quasi ininterrotto flusso di coscienza e per aver…Continua la lettura di “Little Boy” di Lawrence Ferlinghetti

“kaddish.com” di Nathan Englander

Un libro soltanto discreto, macchiato com’è da qualche furbizia e forzatura di troppo. Ho trovato particolarmente irritante, al limite della rottura del patto narrativo fra scrittore e lettore, quell’improvviso salto temporale di vent’anni che trasforma ex abrupto Larry, un ebreo americano scapestrato, gaudente e non osservante (insomma la classica pecora nera della famiglia), nell’ultraortodosso Reb Shuli: un salto che assomiglia troppo a una comoda scorciatoia per non essere giudicato negativamente. Alla fine, nonostante la visione di due serie ambientate nel mondo dell’ortodossia ebraica (mi riferisco a Unorthodox e Shtisel) mi abbia aiutato…Continua la lettura di “kaddish.com” di Nathan Englander

“Evgenij Onegin” di Aleksandr Puškin

Se c’è un’opera che andrebbe letta in originale, questa è l’Onegin. La sua struttura di romanzo in versi, infatti, rappresenta un’aporia per il traduttore che, qualunque scelta faccia, dovrà confrontarsi con una certa quota di fallimento. C’è chi, come Nabokov, nella sua traduzione inglese, di fronte alla scelta tra “rima e ragione” ha “scelto la ragione”, sacrificando tutto “alla fedeltà della traduzione […]: eleganza, eufonia, chiarezza, buon gusto, uso moderno della lingua e persino grammatica”[1], con il risultato di produrre un’opera di quattro volumi e oltre duemila pagine (per tre…Continua la lettura di “Evgenij Onegin” di Aleksandr Puškin

Breviter 2021 #07 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Il mar delle blatte e Le labrene di Tommaso Landolfi Quando Landolfi sposa un registro troppo virato sui toni del grottesco, produce risultati a mio avviso discutibili. Quando invece riesce a restare in perfetto equilibrio su quel bordo, come nella raccolta Le labrene, il risultato è notevole e lascia a bocca aperta il lettore di fronte alla l’incredibile e sulfurea qualità della scrittura. Il mar delle blatte di Tommaso LandolfiAdelphi, 1997pp. 150La mia valutazione su Goodreads: Le labrene di Tommaso LandolfiAdelphi, 1994pp. 168La mia valutazione su Goodreads:   Sylvia di Leonard Michaels Con…Continua la lettura di Breviter 2021 #07 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Breviter 2021 #06 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

L’anello di Re Salomone di Konrad Lorenz Deliziosa raccolta di scritti sulle esperienze del celeberrimo (e controverso) etologo austriaco con animali i più vari. Non si tratta di saggi scientifici nel senso più classico del termine, quanto piuttosto di racconti sul complesso codice di comportamento di uccelli, pesci e cani (fra gli altri), arricchiti da divertenti aneddoti di vita vissuta. L’anello di Re Salomone di Konrad LorenzTitolo originale: Er redete mit dem Vieh, den Vögeln und den FischenAdelphi, 1967 (1949)Traduzione di Laura Schwarzpp. 274La mia valutazione su Goodreads:   Genesi di Guido…Continua la lettura di Breviter 2021 #06 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

“Una conversazione notturna” di Thomas Bernhard e Peter Hamm

L’intervista contenuta in questo interessante volumetto (pensata come introduzione a un volume di saggi sul Nostro da pubblicare alla fine degli anni Settanta), conferma un fatto inoppugnabile: intervistare Bernhard era impossibile. Di più: inutile. Quando non si divertiva a insolentire il malcapitato di turno arrivando al limite dell’insulto[1], infatti, spesso rispondeva alle domande con un tono di svogliata sufficienza, oppure giocava a rimpiattino con l’interlocutore alternando una certa compiaciuta vanità, che nel caso di una interlocutrice assumeva sfumature quasi galanti, a reazioni più brusche quando le domande indagavano, spesso in maniera…Continua la lettura di “Una conversazione notturna” di Thomas Bernhard e Peter Hamm

“Il silenzio” di Don DeLillo

Un libro davvero modesto. Partendo da una idea debole e neanche troppo originale, DeLillo sviluppa un intreccio ancor più debole, popolandolo di personaggi-monadi che si muovono artificiosamente come all’interno di un palcoscenico teatrale, interagendo fra loro in maniera meccanica e per nulla convincente, con dialoghi di una piattezza sorprendente. Altrettanto debole, e ambiguo, il finale.  Lo scialbo manifesto di un utopistico misoneismo, a voler esser clementi. Più probabilmente un passo falso che DeLillo avrebbe potuto risparmiare a se stesso e ai suoi lettori. E su questo non ho altro da dire. #fallabreve: Un…Continua la lettura di “Il silenzio” di Don DeLillo

Carneade

C’è stato un periodo in cui le scelte dell’Accademia di Svezia mi irritavano profondamente, vista la fermezza con cui, ad esempio, ha deciso di non insignire col Nobel un gigante come Philip Roth per assegnarlo a scrittori e scrittrici la cui fama è durata il tempo di cercarne il profilo su Wikipedia o di leggerne qualche titolo stampato in fretta e furia per rimediare alla totale irrilevanza editoriale del Carneade di turno (e taccio sull’ignominia del cantautore cafone). Per questo, anche se non è il massimo dell’eleganza autocitarsi, riposto oggi…Continua la lettura di Carneade

“La casa sul lago” di David James Poissant

  Richard e Lisa Starling, alle soglie della pensione, vogliono vendere la casa in cui per anni hanno passato le vacanze con tutta la famiglia. Decidono perciò di passare un ultimo fine settimana in quel luogo così pieno di ricordi assieme ai due figli, Michael e Thad, alla moglie del primo, Diane, e al compagno del secondo, Jake. Questa, in estrema sintesi, la trama del primo romanzo di Poissant che, come già nella pregevole opera d’esordio, Il paradiso degli animali, racconta le metamorfosi cui vanno incontro vite e relazioni quando devono…Continua la lettura di “La casa sul lago” di David James Poissant

Quel che penso di… Sally Rooney

“Poi un giorno mi spiegate questa cosa dello hype, che se di un libro si parla bene in tutto il mondo c’è senz’altro qualcosa sotto ;)”(@Einaudieditore su Twitter a proposito di Persone normali)   Parlarne fra amici La prima parte del romanzo, emotivamente più asciutta e misurata, risulta la più riuscita, mentre la seconda, focalizzata sulla liaison fra Frances e Nick, vira a tratti su registri quasi da romanzetto rosa e comunque risente di una sovrabbondanza di elementi (la malattia, i problemi economici, il ruolo del padre, il ménage à…Continua la lettura di Quel che penso di… Sally Rooney

‘O famo strano?

Casa di foglie di Mark Z. Danielewski Johnny Truant, un giovane tatuatore dal passato difficile e dal presente non meno complicato, mentre è alla ricerca di un nuovo appartamento, trova casualmente in un baule un enorme e frammentario ammasso di carte. Scoprirà che si tratta di un saggio intitolato La versione di Navidson che il precedente inquilino, Zampanò, un vecchio cieco morto da poco, ha scritto[1] su un film che Will Navidson, un famoso fotografo, ha girato per documentare una serie di inspiegabili e inquietanti fenomeni verificatisi nella nuova casa dove si era…Continua la lettura di ‘O famo strano?

“Sognando la luna” di Michael Chabon

Di fronte a un materiale così prezioso come quello rappresentato dalle memorie del nonno materno, raccolte al capezzale nel corso dei suoi ultimi giorni di vita, Chabon si lascia prendere un po’ troppo la mano dal mestiere, finendo per produrre un libro decisamente troppo lungo e, quel che è peggio, troppo “romanzato”. Ed è un vero peccato, perché le incredibili vicende belliche dell’avo (che chiamano in causa anche L’arcobaleno della gravità di Pynchon, tanto per dire) e quelle, altrettanto incredibili, della donna che sarebbe diventata sua moglie, avrebbero meritato un…Continua la lettura di “Sognando la luna” di Michael Chabon

“Il dono oscuro” di John M. Hull

Nella Premessa l’Autore scrive: “Se stai leggendo questo libro probabilmente vuoi capire cos’è la cecità. Vuoi sapere cosa significa diventare ciechi, vivere da ciechi”. In effetti è così: ero interessato a sapere proprio questo. E il libro inizia in maniera davvero spiazzante, ponendo una domanda a cui, da vedente, non avevo mai pensato: “Da quanto tempo bisogna essere ciechi prima che i sogni comincino a perdere i colori?”. Tuttavia, proseguendo nel racconto, Hull abbandona progressivamente il suo obiettivo dichiarato, trasformando l’opera in una sorta di momento catartico all’interno del proprio…Continua la lettura di “Il dono oscuro” di John M. Hull

Breviter 2021 #05 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Il liuto e le cicatrici di Danilo Kiš Il volume raccoglie testi ritrovati dopo la morte dello scrittore che, secondo l’eccellente curatrice Mirjana Miočinocić, erano almeno in parte destinati a un altro suo libro: l’Enciclopedia dei morti. Kiš ci racconta di esistenze segnate dall’esperienza dell’esilio (Il senza patria), da un dolore inconsolabile (Jurij Golec), da una verità che si finge di non conoscere (Il liuto e le cicatrici), dal presagio di una morte che si traveste da sogno (Il maratoneta e il giudice di gara), dalla violenza ottusa del potere…Continua la lettura di Breviter 2021 #05 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Breviter 2021 #04 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Finzioni di Jorge Luis Borges Non si può restare indifferenti davanti a Borges. Tuttavia confesso che, pur restando basito di fronte alla sua incredibile capacità di creare in poche righe genealogie, bibliografie, mondi interi, non riesco ad amarlo. Una intelligenza raffinatissima ma che trovo straniante, perché mi sembra difetti di cuore, concentrata com’è nella ricerca della perfezione cristallina del diamante, senza curarsi delle migliaia di altre possibilità con cui possono disporsi gli atomi di carbonio, in particolare di quelle che danno origine a quella cosa che chiamiamo vita. Sono consapevole del fatto…Continua la lettura di Breviter 2021 #04 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Un giorno tutto questo dolore ti sarà inutile

L’anno del pensiero magico di Joan Didion «Sì, l’uomo è mortale, ma questo sarebbe un male da poco.Il peggio è che talvolta egli è mortale all’improvviso; ecco il punto!»Michail A. BulgakovIl maestro e Margherita La sera del 30 dicembre del 2003 John Gregory Dunne, sposato da quarant’anni con Joan Didion, muore improvvisamente per un attacco cardiaco. La perdita di una persona cara può avvenire in modi molto diversi: una malattia fulminante, un’altra che distrugge progressivamente il fisico o la mente, un incidente, un suicidio, e si potrebbe continuare. Senza voler generalizzare,…Continua la lettura di Un giorno tutto questo dolore ti sarà inutile

Breviter 2021 #03 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Una segreta complicità di Emil M. Cioran e Mircea Eliade Una raccolta di 146 lettere che racconta un’amicizia durata oltre cinquant’anni, fatta di interessi comuni e di contrasti, caratteriali e filosofici, nutrita dalla comune esperienza dell’esilio da una Romania che, pur rivelandosi più matrigna che madre, rimase sempre fonte di ricordi, nostalgie e legami. Un epistolario che porta alla luce la dimensione più quotidiana dei due intellettuali, quella più umana, fatta anche di problemi economici e di salute. Dimensione che, soprattutto per chi, come il sottoscritto, abbia conosciuto e amato Cioran…Continua la lettura di Breviter 2021 #03 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Breviter 2021 #02 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Lacci di Domenico Starnone Romanzo artificioso nell’impianto e nella scrittura, teatrale (non a caso ne sono stati tratti una pièce e un film), didascalico, piccolo borghese e un po’ stantio. Invece di concentrarsi sul portato di dolore e violenza emotiva che sta dietro e dentro qualsiasi crisi di coppia, Starnone, specie nella parte dedicata a Aldo, il marito, ne cristallizza il racconto con una lingua così esatta e un tono così autoassolutorio da risultare implausibili prima ancora che vagamente fastidiosi. Questo riduce quella che all’inizio sembrava una feroce resa dei conti…Continua la lettura di Breviter 2021 #02 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Breviter 2021 #01 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Il libro dei mostri di Juan Rodolfo Wilcock Un’opera godibilissima che unisce a una fantasia sfrenata una scrittura che, anche quando sposa i registri più grotteschi, conserva una rassicurante nota di ironia quando non di mordace umorismo. Questo bestiario raccoglie mostri i più disparati, uomini e donne che d’improvviso, senz’altro motivo che il capriccio del caso, si trasformano in creature assurde, disgustose, in un vortice di vento, assumono poteri strani, oppure diventano il nulla. Ma Wilcock ci ammonisce che, al di là delle apparenze, sono tante le cose che ci accomunano…Continua la lettura di Breviter 2021 #01 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Breviter 2020 #04 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Solo il mimo canta al limitare del bosco di Walter Tevis In genere non apprezzo i romanzi di fantascienza e quelli distopici. Il problema, il mio almeno, non sta tanto nella sospensione dell’incredulità, evidentemente indispensabile quando si affrontino testi di questo tipo, quanto piuttosto nella noia che provo quando, probabilmente con l’intento di rendere più plausibile la narrazione, l’Autore di turno inizia a descrivere nel dettaglio il modo in cui questi mondi futuri e cupi funzionano. Questo, oltre a rendere macchinoso il racconto, spesso e volentieri conduce ad aporie o…Continua la lettura di Breviter 2020 #04 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Breviter 2020 #03 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

L’arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg Col tono svagato di un amico brillante e un po’ strambo, Sjöberg ci racconta della sua passione verso i sirfidi, una classe di insetti che popola l’isola dell’arcipelago svedese dove l’autore ha deciso di andare a vivere proprio per tentare di classificarli tutti, pur coltivando la segreta speranza di non riuscirci mai, perché “una collezione completa è la più triste di tutte le collezioni”. Per farlo sceglie di cogliere tutte le suggestioni e le deviazioni che il suo pensare errabondo gli suggerisce, proprio…Continua la lettura di Breviter 2020 #03 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

Breviter 2020 #02 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari

La cartella del professore  di Hiromi Kawakami Tsukiko è una donna di trentasette anni che, “per natura”, non “mostra le sue emozioni”. Questo le impedisce di avere una vita sentimentalmente soddisfacente, ma non sembra lamentarsene troppo: “se era una cosa tanto complicata, l’amore, non sapevo cosa farmene”. Una sera entra in una nomi-ya (una specie di tavola calda) e prende posto a fianco di un uomo che si rivela il suo insegnante di giapponese al liceo. Da qui inizia un rapporto che inizialmente si nutre di incontri casuali e di…Continua la lettura di Breviter 2020 #02 – Recensioni (e stroncature) intramuscolari